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Bicicletta o camminata?

Una recente ricerca effettuata dall’Università di Cambridge ha confermato che gli spostamenti in città seguiti andando a piedi o utilizzando la bicicletta aiutano a ridurre la formazione di malattie cardiovascolari.
Una camminata a passo spedito di almeno mezz’ora al giorno aiuta a rafforzare la cassa toracica, a migliorare la ventilazione polmonare e a ridurre lo stress.
Grazie all’app WeWard – l’app che motiva gli italiani a camminare – non solo è possibile migliorare la nostra salute rimettendosi in cammino, ma si è anche remunerati economicamente per ogni passo percorso. Il nostro stile di vita, che comprende come ci muoviamo e consumiamo, ci ha trasformato gradualmente in esseri sedentari, isolati e ansiosi. Premiando la camminata, WeWard aiuta le persone a combattere lo stile di vita sedentario contribuendo, allo stesso tempo, al dinamismo dei centri città e alla conservazione del nostro pianeta.
Il movimento giornaliero e costante aiuta a contrastare condizioni che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, avrebbero un influsso negativo su cuore e circolazione, come sedentarietà, sovrappeso, diabete, pressione, colesterolo e altri.

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Entrambi i movimenti migliorano la densità mitocondriale, la capillarizzazione dei muscoli, rinforzano il sistema immunitario, aumentano l’insulino- sensibilità, permettono di tenere il peso sotto controllo e hanno un impatto positivo sulla psiche e, quindi, sull’umore.
Camminare comporta il consumo mediamente di una chilocaloria per chilometro e per chilo di peso, perciò una persona di 70 chili, camminando 5 chilometri, consumerà circa 350 calorie. Invece, pedalando a una velocità di 20 chilometri orari, se ne bruciano più di 500. Possiamo dire, quindi, che sia la camminata sia la bicicletta rappresentano una forma di movimento estremamente valido e, al tempo stesso, altamente efficace per raggiungere l’obiettivo di mantenerci in forma e in salute.
Come con qualsiasi forma di esercizio, i benefici della camminata e della bicicletta dipenderanno, però, da fattori individuali come la costanza, il volume e l’intensità dell’allenamento, il tipo di alimentazione, e le problematiche di ciascuno di noi.

Fonte: Rivista Profilo Salute – Anno XVII n. 2