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Le principali fonti della Vitamina D

La Vitamina D gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute, nell’accrescimento e nella difesa dell’organismo dalle aggressioni.
Si tratta di una molecola liposolubile, localizzata a livello del fegato, rilasciata quando necessario e prodotta a seguito dell’esposizione alla luce del sole. Gli esperti suggeriscono che un’esposizione controllata di 15-30 minuti al giorno nella fascia oraria 10-15 è sufficiente per stimolarne la sintesi.

A differenza di altre Vitamine, difficilmente la si ritrova negli alimenti e quelli che la contengono naturalmente sono pochi. I pesci quali salmone, aringhe, sardine, halibut e sgombro sono tra le varietà con la maggior concentrazione, seguono l’olio di fegato di merluzzo e il tonno.
Altre fonti sono i tuorli d’uovo e i latticini. Tra i vegetali se ne ritrovano tracce nei semi di girasole, nei germogli di alfa-alfa (erba medica), in alcune verdure a foglia verde e nei funghi selvatici.
Secondo uno studio, i funghi champignon avrebbero il più alto tenore in Vitamina D, vantando, inoltre, proprietà antinfiammatorie utili in presenza di colite ulcerosa e morbo di Crohn.

Quando sole e alimentazione non sono sufficienti, è possibile ricorrere a farmaci e integratori alimentari. In commercio sono disponibili diverse formulazioni a seconda dell’entità dello stato carenziale.

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