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Pasta: perché fa bene mangiarla

Il 25 ottobre si festeggia la pasta, alimento principe della tradizione culinaria italiana. Alimento tanto elogiato nella cultura gastronomica partenopea, altresì stigmatizzato negli ultimi anni nei regimi alimentari. Ma è vero che la pasta fa male e che non è opportuno mangiarla ogni giorno? Quali sono i tipi di pasta da preferire?
La pasta è un alimento importante per il benessere psicofisico dell’individuo e i suoi preziosi nutrienti sono essenziali per il corpo. Contiene carboidrati, ma anche una buona percentuale di proteine, circa il 13%. Questo vuol dire che, ad esempio, per le persone vegetariane, è una fonte nutrizionale essenziale – confermano gli specialisti.
Anche per chi fa attività fisica il consumo di pasta è fondamentale: consente, infatti, di rigenerare il glicogeno muscolare, la riserva di energia che il nostro corpo immagazzina, perso con lo sforzo fisico.

I benefici del consumo di pasta sono molteplici, ne evidenziamo alcuni:

  • aiuta la gestione dell’insulina: “Misurando le proporzioni e variando la tipologia di pasta, dalla integrale a quella di kamut, è possibile mantenere una corretta euglicemia”;
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  • contribuisce al buon umore: “Permette le produzioni di triptofano, aminoacido precursore della serotonina, che aiuta il rilassamento e regala un senso di benessere”;
  • favorisce la concentrazione: “I carboidrati complessi contenuti nella pasta contengono glucosio, elemento essenziale per il cervello”;
  • accelera il metabolismo: “Con diete restrittive senza carboidrati avviene un dimagrimento a carico della massa magra; introducendo la pasta, associata alle proteine e alle fibre, si ottengono risultati migliori e più salutari”.

La pasta si può mangiare ogni giorno, ovviamente nella giusta proporzione.
Le dosi variano in base alle caratteristiche fisiche individuali e allo stato di salute, ma in generale possiamo prendere come indicazione di base:

  • gr 70 per le donne;
  • gr 80 per gli uomini.

Il consiglio di consumarla in 1 solo pasto, evitando quindi il consumo sia a pranzo che a cena. Se consumata a mezzogiorno, la pasta garantisce all’individuo energia spendibile durante tutto il pomeriggio. Consumata alla sera, invece, favorisce il riposo. Il consiglio più importante è però che si faccia attenzione al condimento.

Le proprietà nutrizionali della pasta di semola di grano duro

L’apporto calorico della pasta di semola dura è di 350 calorie per 100 gr. Le proprietà nutritive presenti nella versione più comune e tradizionale sono:

  • 86-88% glucidi;
  • 12-13% proteine;
  • 1% lipidi, acidi grassi essenziali e vitamine liposolubili.

Sono presenti in minor proporzione sali minerali, soprattutto il magnesio che aiuta insieme al triptofano la concentrazione e il rilassamento. Inoltre, la pasta garantisce un apporto, seppur minimo, di fibra, importante per l’organismo.

Ricordiamo, infine, che la proteina del glutine è quella che richiama alla celiachia. Quindi, in base alle patologie, il consumo di pasta di semola di grano duro va o meno limitato.
Esistono, però, molte varianti in commercio, oggi, che vanno ad integrarsi con la tradizionale pasta di semola di grano duro, come la pasta integrale. 
La pasta integrale ha qualche caloria in meno della pasta normale, 320/350 kcal per 100 gr. Contiene molta più fibra, aiuta ad avere maggiore sazietà e aiuta la regolarità intestinale.
È adatta alle persone diabetiche perché modula in modo migliore la glicemia: rispetto alla pasta classica contiene più magnesio, ferro e potassio.

Per i celiaci e gli individui con gluten sensitivity, esistono in commercio moltissimi tipi di pasta con cereali privi di glutine, come quella di farina riso o di farina mais. Attenzione però perché contengono una percentuale più elevata di grassi.

Insomma, non esiste una pasta migliore e una peggiore, la scelta deve ricadere su quella più appropriata allo stato di salute, allo stile di vita e alle necessità. Una cosa, però, è certa: sfatiamo il mito della pasta come alimento inappropriato. La pasta fa bene e nelle giuste proporzioni consumiamola, così come vuole la nostra tradizione italiana.