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Pomodoro. Crudo o cotto?

Il pomodoro è ricchissimo in vitamina C e K, ma apporta anche un discreto quantitativo di fibre. È comunque un ortaggio con un elevatissimo potere anti-ossidante (e quindi anti-invecchiamento, con un’ottima efficacia nel prevenire le patologie cardiovascolari e oncologiche), anche grazie alla presenza di beta-carotene, licopene e vitamina E.

Ma come consumarlo per preservare le sue proprietà?

Consumare i vegetali crudi è il modo migliore per preservare tutti i micronutrienti, come vitamine, sali minerali e sostanze antiossidanti, ma il pomodoro rappresenta un’eccezione. Infatti la sostanza antiossidante contenuta al suo interno, cioè il licopene, non si degrada con la cottura, anzi aumenta la sua concentrazione e biodisponibilità progressivamente durante la cottura. Meglio ancora se aggiungiamo una fonte di grassi buoni, come l’olio extravergine d’oliva, che aumenta ulteriormente la biodisponibilità del licopene.

Quindi fare un sugo con la pasta con i pomodori freschi cotti in padella e un po’ di buon olio extravergine d’oliva è un ottimo modo per fare il pieno di sostanze antiossidanti.

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D’altro canto, alcune molecole, come la vitamina C, vengono perse con la cottura. 
La scelta migliore è, quindi, quella di alternare il consumo di pomodoro cotto con quello crudo.

E’ bene sottolineare che per quanto riguarda la digestione, invece, il pomodoro è uno degli alimenti più digeribili in assoluto, dato che è composto per il 90% da acqua, sali minerali e vitamine. Inoltre, la sua scarsissima percentuale di zuccheri favorisce la digestione degli amidi e dei cereali, motivo per cui è uno degli alimenti più utilizzati per accompagnare i piatti di carboidrati in tutto il mondo.